In questi primi giorni del 2023, stiamo assistendo, ad un trend positivo che è trainato principalmente da tre fattori:
- Una graduale riapertura della Cina che certamente influisce positivamente sulle dinamiche globali di domanda e offerta;
- Le preoccupazioni riguardo una contrazione della crescita in EU e USA diminuiscono, grazie ad un mercato del lavoro che si dimostra solido;
- L’inflazione mostra dei primi segnali di rallentamento, che spingerebbe la FED ad una politica meno aggressiva nel corso del 2023.
Oggi ovviamente c’è grande attesa per ciò che concerne i dati sull’inflazione statunitense e, dando uno sguardo all’andamento dei listini azionari e dei rendimenti obbligazionari, della giornata di ieri, sembrerebbe che il mercato stia scommettendo su un dato sull’inflazione più basso rispetto alle attese.
Certamente la speranza si focalizza sul fatto che dati al ribasso sul CPI USA ( Consumer Price Index), possano ridurre l’intensità e l’entità degli aumenti dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

