I certificati di investimento a capitale protetto sono caratterizzati dal fatto che a scadenza è prevista una protezione del capitale, di tipo parziale o totale, che garantisce un rimborso minimo predefinito, ad esempio del 90% oppure del 100% , indipendentemente dall’andamento del sottostante su cui è costruito.
In sostanza, se un certificato a capitale protetto viene acquistato in fase di emissione e viene mantenuto sino alla scadenza, esso garantisce la protezione del capitale investito in funzione dell’importo predeterminato in fase di emissione ed indicato all’interno del KID (Key Information Document) e del prospetto informativo.
Facciamo un esempio: acquistiamo un certificato in fase di emissione a 100 Euro che prevede un protezione del 100% del valore nominale, ciò significa che a scadenza nello scenario peggiore rimborserà i 100 Euro, quindi il 100% del valore nominale, salvo caso di default dell’emittente. Nel caso in cui invece acquistiamo un certificato a capitale protetto, sul mercato secondario e non in fase di emissione, possiamo calcolare la performance minima che possiamo registrare a scadenza. Ossia comprando per esempio un certificato sul mercato a 97 Euro con scadenza due anni e protezione del 100% del valore nominale, a scadenza nel caso peggiore rimborserà 100 Euro, offrendo una performance lorda annua dell’1,53% circa, ovviamente sempre salvo default dell’emittente.
Ricordiamoci sempre che la protezione è sempre valida in caso di default del sottostante ma viene meno in caso di default dell’emittente il certificato.
Un dettaglio molto importante da ricordare è che in realtà, tale protezione agisce su due aspetti fondamentali, uno relativo alla protezione a scadenza come abbiamo detto fina ad ora, l’atro è invece relativo alla riduzione della volatilità e del rischio di portafoglio, e tale fattispecie si verifica principalmente quando c’è maretta sui mercati azionari e la quotazione del sotto stante scende in maniera sensibile, mentre il prezzo del certificato scende ma in percentuale sensibilmente più ridotta rispetto per l’appunto a quello del sottostante.
In sostanza all’interno di un portafoglio i certificati a capitale protetto possono rappresentare una valida alternativa oppure fare da complemento rispetto alla componente obbligazionaria dal momento che presentano una volatilità più ridotta proteggendo il portafoglio in caso di ribassi del mercato azionario.
Nel prossimo articolo parleremo delle tipologie di certificato a capitale protetto !!! Stay Tuned !!!
Riferimenti Bibliografici:
G. Bellelli, A. Lawford, M. Mazziero, Manuale dell’investitore consapevole, Incrementa e Proteggi i tuoi risparmi investendo a basso richio, Hoepli, Milano 2016.
G. Candita, I certificati d’investimento. Guida completa per consulenti e investitori, Hoepli, Milano 2017.
G. Bellelli F. Fosatelli, Investire con i certificati, Hoepli, Milano 2021.

