Tensioni in Medio Oriente e mercati

 I mercati sono rimasti sostanzialmente calmi nonostante l’eventualità di un allargamento del conflitto con possibile coinvolgimento di USA e IRAN.

Israele ha dichiarato lo stato di guerra dopo che i terroristi di Hamas, hanno lanciato uno degli attacchi più sanguinosi nella storia ai danni dello stato ebraico. Considerando il sostegno dell’Iran e degli Hezbollah, si teme che i conflitto possa ampliarsi su diversi fronti, tuttavia il segretario della Difesa degli Sati Uniti, Lloyd Austin, giovedì scorso ha informato che non ci sono segnali che Hezbollah stia radunando le forze al confine tra il Libano e Israele. Antony Blinken, Segretario di Stato USA, dopo essere stato in Israele si sta recando in diversi stati arabi per scongiurare che il conflitto s allarghi.

Tendenzialmente i mercati azionari statunitensi sembrano essere calmi rispetto a venerdì, mentre si è contratta, in parte, la domanda di bond come ” flight to quality” (porto sicuro) dopo che i dati sull’inflazione e i risultati non entusiasmanti delle aste dei treasury hanno fatto risalire i rendimenti giovedì scorso.

Le ostilità possono far pensare all’impennata del petrolio come accadde con in conflitto del Kippur nel 1973, tuttavia lo scenario geopolitico negli ultimi 50 anni è molto diverso.

Secondo quanto si apprende dal Wall Sreet Journal, l’Arabia Saudita ha detto alla casa Bianca di essere disposta ad aumentare la produzione di petrolio all’inizio del 2024, se il prezzo di quest’ultimo, dovesse essere alto, nel tentativo di ottenere, per l’appunto, l’appoggio del Congresso, su un accordo in base al quale il regno saudita si impegnerebbe a riconoscere lo Stato di Israele, ottenendo in cambio, di stringere un patto di difesa con Washington. 

Tuttavia lo scoppio del conflitto potrebbe congelare per lungo tempo tutti gli sforzi verso un riconoscimento diplomatico.

Entrando nel dettaglio del fronte inflazione, i prezzi negli Stati Uniti, sono aumentati del 3,7% rispetto a un anno fa, ove l’inflazione core è salita del 4,1%, in leggero calo rispetto al 4,3% di agosto.

Fonti: MFS research, Wall Street Journal, Financial Times, Reuters, Bloomberg.

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