Le obbligazioni: prezzo, cedola e rendimento

 Un’ obbligazione è uno strumento finanziario che rientra nella categoria dei titoli di debito, e ha come scopo quello di finanziare chi lo emette. Gli emittenti questo mezzo  di investimento sono lo Stato, in questo caso parleremo di titoli di Stato, società, in tal caso avremo obbligazioni corporate, enti sovranazinali,  oppure enti locali che emettono le c.d. obbligazioni di enti pubblici.

Da ciò si evince quindi che lo Stato o una società possono  reperire risorse finanziarie per finanziare il proprio debito. Ad esempio il Governo Italiano potrebbe decidere di finanziare un qualsiasi progetto riguardante infrastrutture o comunque in generale la spesa pubblica  per un ammontare pari a 10 miliardi di euro. Supponiamo così che per fare ciò emette 10 milioni di obbligazioni  del valore nominale di 1.000 euro ciascuna, quotate alla pari, e con cedole semestrali del 3%, e scadenza 5 anni. In tal mondo gli investitori che le sottoscrivono otterranno ogni anno un interesse pari al 6% del capitale investito. Trascorsi 5 anni gli investitori avranno guadagnato 300 euro più la restituzione dei 1000 euro iniziali.

Quindi da ciò cosa abbiamo capito delle obbligazioni, in inglese “bond” ?

Sicuramente che è un contratto tra due controparti:

  • il debitore, da una parte, che riceve denaro in prestito e si impegna a restituire a scadenza il c.d. montante, ossia il capatile preso in prestito più gli interessi maturati;
  • il creditore, dall’altra, che è il soggetto invece che presta il denaro e che riceve un interesse.
Dove, un investitore, può acquistare le obbligazioni?

Un investitore, può acquistare bond, sul mercato primario o sul mercato secondario, nello specifo:

  1. il mercato primario, è dove vengono collocate, mediante un meccanismo ad asta, le obbligazioni di nuova emissione. A tale mercato possono parteciparvi i c.d. investitori istituzionali, ossia banche fondi comuni, fondi pensione, assicurazioni e i risparmiatori;
  2. il mercato secondario, ove invece vengono scambiate le obbligazioni già in circolazione. Ad esempio i BTP italiani sono quotati sul MOT ossia il mercato telematico delle obbligazioni.
Al momento dell’emissione, le obbligazioni hanno un valore definito valore nominale oppure facciale.

Il valore nominale viene determinato sul mercato primario, e rappresenta il valore finanziario, mentre il valore reale viene definito per l’effetto dell’incontro tra domanda e offerta, sul mercato secondario, ed è essenzialmente il prezzo di mercato di una data obbligazione.
Essenzialmente sul mercato primario, ossia il luogo dove vengono collocate le obbligazioni, si definisce il prezzo di emissione, mentre quando giungono sul secondario, il prezzo non è altro che il frutto dell’incontro tra domanda e offerta.
Per calcolare il valore nominale di un obbligazione basta dividere il valore nominale del titolo di debito, per il numero di obbligazioni emesse ossia:
Ora è bene tenere a mente che ogni obbligazione al momento dell’emissione, ha un prezzo di quotazione che corrisponde ad una percentuale del valore nominale (100-100%), e quando una società emette un bond al prezzo di 100 allora quel bond è emesso alla pari perché il prezzo di emissione è uguale al valore nominale.
Tuttavia un obbligazione può essere emessa sotto la pari ad esempio a 98, oppure sopra la pari ad esempio 102. E’ bene tenere a mente che il tasso di interesse di un’obbligazione si calcola sempre sul prezzo di quotazione ossia 100.
Ciò sta semplicemente a significare semplicemente che un investitore  se acquista un bond con valore facciale di 1.000 euro che quota alla pari dovrà sborsare effettivamente 1.000 ( 1.000*100%), se acquista un bond con valore facciale sempre 1.000 euro ma emesso sotto la pari quindi 98 allora dovrà sborsare 980 euro ( 1000 * 98%), se invece ne acquista uno sempre del valore facciale di  1.000 quotata sopra la pari quindi a 102 dovrà sborsare 1020 euro (1.000*102%).
Ma quali sono le  principali caratteristiche di un Bond ?
  1. la Durata che si riferisce al tempo durante il quale il debitore si impegna ad onorare l’obbligazione assunta con il creditore;
  2. la Cedola ossia l’interesse che verrà riconosciuto dal debitore  all’obbligazionista, per tutta la durata dell’obbligazione, che può essere trimestrale semestrale o annuale;
  3. il Rendimento.
Ovviamente se una cedola è trimestrale l’interesse annuale verrà pagato in 4 tranche, se è semestrale verrà pagato in 2, se è annuale verrà corrisposto in un unica soluzione.
In generale possiamo affermare che una cedola è un importo che viene pagato periodicamente ed è calcolato come percentuale del valore nominale di un obbligazione:
    IMPORTO TOTALE CEDOLA = TASSO CEDOLARE * VALORE NOMINALE OBBLIGAZIONE
quindi se ad esempio poniamo tasso cedolare annuo 5% e valore nominale 1.000 avremo: 
Sostanzialmente il tasso cedolare è sempre riconosciuto sulla quotazione alla pari ossia 100, da ciò si evince che se un  bond viene messo sotto a pari avremo un interesse più alto mentre se viene emesso sopra la pari avremo un interesse più basso.
Per comprende meglio questo concetto basta afre un esempio che prenda in considerazione l’emissione di 3 bond:
  • il primo ha una scadenza pari a 5 anni, quotazione alla pari quindi 100, valore nominale 1.000 euro e tasso cedolare annuo 6%;
  • il secondo scadenza 5 anni, quotazione a 98 quindi sotto la pari, valore nominale 1.000 euro, tasso cedolare annuo 6%;
  • il terzo scadenza 5 anni, quotazione sopra la pari, 102, valore nominale 1.000 euro e tasso cedolare annuo 6%.
a colpo d’occhio ci verrebbe da dire che gli interessi riconosciuti nei tre casi sarebbero :
  • il 6% di 1000 euro nel primo caso, ossia 60 euro l’anno;
  • il 6% di 980 euro  nel secondo caso, ossia 58.8 euro l’anno;
  • il 6% di 1020 euro nel terzo caso, ossia  61.2 euro l’anno;
In realtà  non è così perché, come abbiamo detto in precedenza la cedola annuale viene sempre riconosciuta sul prezzo di quotazione 100 quindi in tutti e tre i casi l’interesse è sempre 60 euro annuali.
Da ciò si evince che nel primo caso comprando alla pari avremmo ricevuto il giusto interesse, mentre nel secondo avremmo pagato di meno l’obbligazione, dato che è sotto la pari, ottenendo un interesse maggiore, nel terzo caso pagando sopra la pari, avremmo ottenuto un interesse minore.
E’ possibile quindi affermare che il tasso cedolare, non essendo dinamico, ma sempre calcolato su 100, va sempre ad influire sul rendimento dei bond.
Per calcolare il rendimento effettivo a scadenza dei bond, basta utilizzare una semplicissima formula matematica ossia :
ove :
Ca = percentuale cedola annuale;
Rs= rendimento a scadenza;
Vr= valore di rimborso alla scadenza dell’obbligazione;
Pq= prezzo di quotazione dell’obbligazione;
n= numero di anni alla scadenza.
Quindi se volessimo calcolare i rendimenti a scadenza delle tre obbligazioni otterremmo:
  • nel caso  di bond emesso alla pari:
  • nel caso di bond emesso sopra la pari:

  • nel caso di bond emesso sotto la pari:
Come si può notare il rendimento a scadenza del bond emesso sopra la pari è inferiore rispetto alla cedola annuale, quello del bond emesso sotto la pari è maggiore della cedola annuale, quello del bond emesso alla pari è uguale al valore della cedola annuale.

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