Negli Stati Uniti questa settimana sarà caratterizzata da una serie di dati macroeconomici molto importante per la definizione della politica monetaria.
Per ciò che concerne il CPI ( Consumer Price Index ), che vera comunicato domani, dovrebbe flettere dal 3.7% yoy al 3.4% yoy (year on year : anno su anno), mentre l’inflazione core ossia quella depurata della componente generi alimentari ed energia, dovrebbe rimanere sostanzialmente invariata come possiamo notare da grafico preso da bloomberg.
La buona notizia ovviamente sta nel fatto che anche se l’inflazione core dovesse rimanere in variato al 4.1% yoy, senza scendere ulteriormente, è che adesso gli economisti sembrano avere l’idea di poter gestire l’inflazione che era sfuggita di mano causando quel fortissimo rialzo dei tassi che ha penalizzato tantissimo gli investitori nell’ultimo anno e mezzo.
Probabilmente gli aumenti dei prezzi delle auto usate hanno tenuto sotto pressione il dato core, anche se la flessione dei prezzi degli affitti dovrebbe riuscire a lenire parte di tale effetto.
Per ciò che concerne le vendite al dettaglio, il dato che verrà annunciato mercoledì, è previsto in calo del -0.3%, ed è un dato che assume importanza nel segnalare un eventuale rallentamento nei consumi USA.
Per ciò che concerne il mercato tecnologico, questo contesto macroeconomico di tassi alti, lo ha colpito in maniera dura, ove l’effetto più evidente ha riguardato essenzialmente le valutazioni per via dell’incremento dei fattori di sconto. Infatti dato che una parte considerevole degli utili delle società tech dipende dalle prospettive di crescita futura che le caratterizzano, l’effetto di tale sconto viene per l’appunto amplificato dall’aumento dei tassi.
Tuttavia pur essendo stato un anno moto difficile per il comparto tech, il 2022 è stato anche caratterizzato da ottimi risultati per ciò che concerne gli utili di molte large cap, ad esempio Apple. Inoltre il 2023 ha visto anche una crescita per ciò che concerne il settore AI ( intelligenza artificiale ), con una forte impennata di società come NVIDIA che produce unità di elaborazione grafica, che sono utilizzate in ambito intelligenza artificiale.
Infatti è possibile affermare che buona parte del rendimento del 2023 dello S&P500 è stata essenzialmente spinta da questo gruppo di società operanti nel settore AI.
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| Fonte: Goldman Sachs, ottobre 2023. |
Come possiamo notare infatti dal grafico di cui sopra, con la linea blue abbiamo la performance dei 7 principali titoli ossia: NVIDIA, Microsoft, Apple, Amazon, Meta, Alphabet e Tesla, in verde abbiamo la performance dell’ S&P500 , mentre in rosso abbiamo l’S&P500 considerando il resto delle aziende, senza la performance dei principali 7 titoli tech.



