Make in India

Il programma del governo indiano Make in India è un iniziativa che mira ad incoraggiare e creare  aziende dedicate allo sviluppo alla produzione e all’assemblaggio di prodotti in India. La ratio di questa policy è proprio quella quindi favore lo sviluppo di un ambiente che incoraggi gli investimenti, grazie anche alla creazione di moderne infrastrutture che attraggano capitali stranieri.

Tutto ciò rappresenta un importantissima novità di crescita e sviluppo di settori come quello delle telecomunicazioni e anche manifatturiero . E’ anche ormai evidente, specialmente post pandemia, che si sta passando ad un approccio multipolare, portando i Paesi a valutare possibili accordi bilaterali per far fronte alle crescenti frizioni geopolitiche ed evitare così interruzioni delle catene di approvvigionamento, e in questo senso si inserisce l’India che con il programma citato sopra potrebbe sfruttare al meglio proprio questi cambiamenti e anche competere da una posizione molto favorevole.

Non è un caso che moltissime società tecnologiche sfruttando anche il basso costo della manodopera e attratte anche dal fiorente mercato interno hanno già deciso di avviare programmi di produzione in India, proprio come Apple che sta già producendo il nuovo Iphone 15 in uno stabilimento indiano da agosto del 2023, sempre seguendo quell’ iniziativa di diversificazione industriale.

Inoltre, recentemente, è stato introdotto un programma di incentivi per lo sviluppo di apparecchiature 5g, chiamato PLI (Production Linked Incentive), con l’obiettivo di attrarre e favorire le aziende che decidono di produrre in India. Tutto ciò unito anche all’imposizioni di dazi all’importazione di  specifici prodotti, che hanno a che fare con i settori sora citati, sta già dando i primi  segnali nell’attrarre investimenti esteri, basti pensare che nel 2023 le esportazioni di telefoni cellulari ha raggiunto i 10 miliardi di dollari , mentre le importazioni sono scese a 1,4 miliardi di dollari, e con il contributo alla prodizione globale di Apple che è salito dall’1% del 2021 al 7%.

Grazie all’alta velocità e bassa latenza del 5g, tecnologie come automazione, AI (artificia intelligence), e l’Internet of Things IOT ( Internet delle cose) consentono comunicazioni senza interruzioni tra i macchinari dei vari stabilimenti produttivi.

In tal senso il contributo di giganti tech come NVIDIA, in collaborazione con aziende indiane come Tata Group, sarà fondamentale per creare infrastrutture e piattaforme di computing  volte  specialmente allo sviluppo di soluzioni nel campo dell’ intelligenza artificiale.

Per concludere, secondo gli analisi di Neubeger Berman, l’India si è avviata verso un processo di ammodernamento della propria infrastruttura mobile, infatti la pandemia ha fortemente determinato un’impennata dell’utilizzo dei dati, dovuta a un aumento del lavoro e dell’intrattenimento da remoto, con una continua migrazione dai tradizionali telefonini agli smartphone; Si stima, infatti, un upgrade di circa 200 milioni da qui al 2026.

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