Davos, World Economic Forum

The business concept of the glass world on a laptop keyboard

In questa settimana si è svolto a Davos il World Economic Forum, il consueto appuntamento annuale in cui diverse figure di spicco, come capi di governo, banchieri centrali, figure apicali del mondo della finanza e delle imprese si incontrano per discutere di temi economici e geopolitici, dei rischi e delle nuove sfide che il mondo dovrà affrontare.

I temi principali trattati sono stati le elezioni presidenziali americane e le possibili ripercussioni sui mercati finanziari, il conflitto Ucraina-Russia, la perdita di potere economico dell’Europa e intelligenza artificiale. Per ciò che concerne i mercati emergenti si è discusso della crescita futura di Cina e India.

Questa cinquantaquattresima edizione del World Economic Forum, in sostanza, si è svolta in un contesto internazionale di grande incertezza, tra conflitti, ricordiamo le forti tensioni in Medio Oriente, oltre al sopracitato attacco russo ai danni dell’Ucraina, gli strascichi dell’inflazione e il rallentamento economico che è in atto.

Per ciò che concerne la situazione europea, tra i vari interventi, la Legarde ha ribadito nuovamente, che anche se la strada intrapresa per raggiungere l’obiettivo dell’inflazione al 2% è quella corretta, bisogna ancora tenere l’attenzione alta, almeno finché i prezzi non dimostreranno di essere fortemente e stabilmente proiettati verso tale obiettivo.

Pur mantenendo un approccio prudente, tuttavia, l’ipotesi che circola per la maggiore è che si dovrebbe arrivare ad un taglio dei tassi di interesse entro l’estate, mantenendo comunque una certa dipendenza dai dati. Infatti se guardiamo a questi ultimi, sul fronte macroeconomico, i prezzi al consumo hanno registrato un +2,9%, superiore alle attese del 2,4% di novembre.

Prendendo invece in considerazione il dato core (ossia quello depurato della componente energetica e beni alimentari), quest’ultimo ha mostrato un aumento del +3,4% yoy, in riduzione rispetto al 3,6% del mese precedente.

Per concludere, nel panel finale la Legarde, dando uno sguardo alle elezioni americane e ai rischi che potrebbero comportare per l’Europa e l’occidente, ha ribadito che qualunque sia il risultato la miglior cosa per l’Unione Europea è di farsi trovare preparata ad ogni possibile scenario.

Immagine di wirestock su Freepik

Lascia un commento