
Le banche centrali, come la Federal Reserve (FED) o la Banca Centrale Europea (BCE), hanno il ruolo principale di regolare i cicli economici. In passato, le banche centrali, si occupavano principalmente di emettere moneta o cambiarla in oro e argento, iniziando poi ad occuparsi dei cicli economici e di fronteggiare l’inflazione. Pensate ad esempio a cosa è accaduto in Germania durante la Repubblica di Weimar dopo la prima guerra mondiale, quando l’inflazione ha raggiunto livelli di centinaia di punti percentuali.
Cosa genera inflazione ?
Generalmente l’inflazione è il risultato di un forte movimento verso l’alto del ciclo economico, ed essenzialmente si innesca quando la domanda dei beni aumenta rispetto all’offerta e in questo caso si parla di inflazione “trainata dalla domanda“; Quando aumenta il prezzo delle materie prime o della manodopera, cioè aumenta il prezzo dei fattori produttivi, si può avere inflazione “spinta dai costi“; Oppure quando il valore della moneta di un paese importatore si svaluta rispetto a quella di un paese esportatore, potendo provocare così un aumento dei prezzi nel paese importatore.
Secondo Howard Marks , cofondatore e presidente di Oaktree Capital Management, “ci sono volte in cui questi eventi possono verificarsi senza un’accelerazione dell’inflazione. E a volte l’inflazione può aumentare anche senza che questi eventi siano presenti. C’è una forte componente psicologica che influenza tutto questo”.
Quello che fanno, quindi, le banche centrali è cercare di rallentare la forza del motore dell’economia attuando le cosiddette politiche monetarie, come la riduzione dell’offerta di moneta, l’aumento dei tassi di interesse e la vendita di titoli.
Cosa accade quando le Banche Centrali vendono titoli?
Quello che succede è che il settore privato compra titoli venduti dalle banche centrali e in tal modo viene drenato denaro dalla circolazione, generando una riduzione della domanda di beni che a sua volta scoraggia l’inflazione.
A questo punto, potreste aver sentito utilizzare i termini, con riferimento alle banche centrali, “falchi” oppure “colombe”. In sostanza le banche che si impegnano fortemente al mantenimento dell’inflazione entro un determinato obiettivo vengono chiamate falchi.
Alle banche centrali nel corso del tempo è stato, tuttavia, attribuito un ulteriore compito, ossia quello del sostegno all’occupazione, che naturalmente è più alta quando l’economia è forte, portando così le banche centrali ad effettuare azioni di stimolo economico come il taglio dei tassi e il quantitative easing.
Le banche centrali che sostengono l’occupazione vengono chiamate colombe.
In cosa consiste il quantitative easing ?
Il QE consiste nell’acquisto massiccio di titoli finanziari da parte della banca centrale, con l’obiettivo di aumentare la liquidità nel sistema finanziario e sostenere l’inflazione. Essenzialmente Il processo del quantitative easing si articola su diverse fasi, ovvero:
- Creazione di nuova moneta: La banca centrale emette nuova moneta, fase che differenzia il QE dalle operazioni di mercato aperto, che si basano sulla compravendita di titoli, senza la creazione nuova moneta;
- Acquisto di titoli: Questa moneta viene utilizzata per acquistare titoli di stato e altri asset finanziari;
- Aumento dei prezzi dei titoli: Gli acquisti aumentano il prezzo dei titoli e riducono i loro rendimenti;
- Iniezione di liquidità: Le banche ricevono liquidità, che può tradursi in prestiti più accessibili per famiglie e imprese;
- Stimolo all’economia: Riducendo i tassi d’interesse, il QE mira a stimolare investimenti e consumi
In soldoni Il principale obiettivo del QE è quello di sostenere la crescita economica, aumentare l’occupazione, oltre a prevenire la deflazione. Iniettando liquidità nel sistema, si spera che le banche aumentino i prestiti e che i consumatori spendano di più, contribuendo così alla ripresa economica.
Praticamente la maggior parte delle banche centrali ha due compiti, cioè contenere l’inflazione che richiede di rallentare l’economia, e sostenere l’occupazione, che tuttavia richiede di stimolare la crescita economica. In sostanza parliamo di due responsabilità che sembrano opposte, che possono essere subordinate l’una rispetto all’altra o viceversa a seconda del mandato che caratterizza la banca centrali. Per esempio, l’obiettivo primario della BCE è mantenere l’inflazione al di sotto del 2% annuo, e questo obiettivo è prioritario rispetto ad altre considerazioni economiche, infatti la crescita del reddito e dell’occupazione è in subordine rispetto alla stabilità dei prezzi.
La Federal Reserve invece, ha un mandato duale che include non solo la stabilità dei prezzi, ma anche la massimizzazione dell’occupazione. Questo significa che la Fed cerca di mantenere un tasso di disoccupazione basso. Ovviamente anche la Fed si preoccupa della stabilità dei prezzi, ma il suo approccio è più flessibile rispetto a quello della BCE, consentendole di bilanciare i due obiettivi.
A questo punto è evidente che il compito della banca centrale è anticiclico!
Ovvero ?
L’economia è ciclica, ossia presenta una forte crescita in alcuni periodi, mentre è più debole o in contrazione in altri. La ripresa economica tende quindi a favorire l’occupazione, ma può causare anche un’accelerazione dell’inflazione. La stagnazione o la contrazione, invece, scoraggiano l’inflazione ma possono portare ad una riduzione dell’occupazione.
In questo senso diventa facile comprendere come il comportamento della banca centrale è anticiclico, perché tenderà a rallentare l’economia quando vi è forte crescita, in modo da controllare l’inflazione e stimolandola, invece, quando vi è un rallentamento per favorire l’occupazione.
