Caratteristiche base dei certificati

Il tratto distintivo di un investitore saggio risiede nel conoscere gli elementi che determinano il comportamento di un determinato strumento finanziario. Quello che si intende fare in questa sede è di fornire uno schema degli elementi basilari che caratterizzano i certificati di investimento, in modo da poterne apprezzare le dinamiche.

Partiamo con il chiarie chi è l’EMITTENTE, ossia la società che emette il certificato.

Generalmente si tratta di una società specializzata proprio nell’emissione di certificates e che fa capo ad una banca d’affari o gruppo bancario, ad esempio BNP Paribas Issunace B.V., con sede in Olanda, ossia la società emittente tramite la quale opera BNP Paribas.

I certificati in Italia sono essenzialmente negoziati sul SeDeX, per questo Borsa Italiana monitora gli emittenti che devono rispettare una serie di requisiti, come quello di possedere un patrimonio di vigilanza non inferiore a 25 milioni di euro, oltre ad aver depositato i bilanci degli ultimi tre esercizi annuali, con l’ultimo sottoposto a revisione contabile.

Key Point:

Entrando più nel dettaglio è facile capire come la società emittente è quella che costruisce il certificato. Tale costruzione si articola in tre fasi principali:

  1. Nella prima fase si ha l’analisi del mercato ad opera dei sales (addetti all’area commerciale) perché essendo a contatto con investitori istituzionali e consulenti finanziari hanno un po’ il polso della situazione, in soldoni colgono” la moda del momento“;
  2. Nella seconda fase si ha la costruzione del certificato ad opera dello Strutturatore, ossia colui che si occupa di assemblare le varie opzioni per soddisfare le richieste fatte dall’area commerciale e quindi le caratteristiche del certificato (per approfondimenti sulle caratteristche dei certificati si rimanda al seguente link https://mfeniellofmj.com/2023/01/18/certificati-o-certificates/);
  3. Nella terza fase troviamo il trader che si occupa di fare hedging e di funzionare come specialist o market maker.

Chiarito quale sia il ruolo dell’emittente, quali sono le più comuni caratteristiche di base di un certificato?

Le caratteristiche di base di un certificato sono:

  • Il Nome commerciale: generalmente viene scelto un nome in accordo con il marketing che tende a porre enfasi sulle caratteristiche del certificato come l’offerta di un flusso cedolare, l’alto rendimento o il basso rischio.
  • L’ISIN: ovvero acronimo di International Securities Identification Number, in pratica il codice che identifica un prodotto finanziario ( diciamo il codice fiscale che identifica uno strumento finanziario).
  • Il Mercato di quotazione: ovvero il mercato dove viene acquistato e venduto un certificato. In Italia i certificati sono negoziati sul SeDeX di Borsa Italiana e sul CERT-X di Eurotlx.
  • Il Sottostante: ovvero l’attività sottostante da cui deriva il prezzo del certificato ( al variare del prezzo del sottostante varia il prezzo del certificato).
  • =>A) Il Valore nominale: che generalmente coincide con il prezzo di emissione e che identifica il valore del certificato e viene utilizzato per definire l’investimento iniziale, il valore di rimborso e il valore su cui calcolare gli interessi erogati.
  • =>B) Il Prezzo di emissione: rappresenta il prezzo al quale il certificato è venduto durante la fase di collocamento sul mercato primario oppure il prezzo alla data di strike del certificato quotato sul secondario. Solitamente è pari a 100 o 1000.
  • =>C) Lo Strike: ossia il prezzo della quotazione del sottostante nel momento dell’emissione del certificato e che svolge un ruolo fondamentale nella vita di un certificato perché serve per determinare il livello della barriera di protezione del capitale, la barriera Autocall (ossia scadenza anticipata) la barriera premio o il Cap.
  • =>D) Il Prezzo di mercato: ovvero il prezzo al quale il certificato è negoziato. E’ bene tenere a mene che il prezzo nel caso dei certificati è determinato dal valore della componente opzionale e nello specifico dall’andamento del sottostante, dalla volatilità e dalla scadenza del certificato stesso.
  • =>E) Il Prezzo di rimborso: ossia il prezzo che è pagato a scadenza .
  • Il Livello dei protezione: si tratta di quell’elemento che caratterizza i certificati a capitale protetto è ed la percentuale minima che il certificato rimborsa a scadenza a prescindere dal rendimento del sottostante.
  • La Barriera autocall: in pratica il prezzo a cui il certificato scade in maniera anticipata rispetto alla naturale scadenza del certificato.

Ovviamente oltre a quelle sopra indicate ci sono anche altre caratteristiche, data la vastità della tipologia di certificati, ma quello che si è inteso fare in questa sede è schematizzare alcuni dei principali elementi di base di questi strumenti cartolarizzati per offrire una bussola alle persone che si affacciano a questo mondo.

Riferimenti Bibliografici:

G. Bellelli, A. Lawford, M. Mazziero, Manuale dell’investitore consapevole, Incrementa e Proteggi i tuoi risparmi investendo a basso richio, Hoepli, Milano 2016.

G. Candita, I certificati d’investimento. Guida completa per consulenti e investitori, Hoepli, Milano 2017.

G. Bellelli F. Fosatelli, Investire con i certificati, Hoepli, Milano 2021.

Immagine di freepik

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