
Perché è cruciale la gestione del rischio?
La gestione del rischio è un elemento cruciale per ogni investitore, poiché influisce direttamente sulle decisioni di investimento e sui risultati finanziari. Inoltre ogni individuo ha una propensione al rischio (disponibilità a sopportare perdite patrimoniali) diversa dagli altri.
La propensione al rischio non è solo una questione di condizioni economiche, ma è anche influenzata dalle aspettative psicologiche degli investitori. Infatti i periodi congiunturali favorevoli inducono gli individui ad essere molto più ottimisti, incoraggiando, così, investimenti ad alto rischio, portando gli investitori ad abbandonare la cautela per ottenere premi per il rischio irrisori su investimenti più rischiosi. In effetti non dovrebbe sorprendere che nei periodi di congiunturali favorevoli si effettuino più investimenti azzardati rispetto ai periodi di depressione.
Mentre durante i periodi congiunturali negativi, in cui il panico è diffuso, gli individui si concentrano sull’assicurarsi che non ci siano perdite, quando, dovrebbero invece temere di perdere le opportunità migliori.
Cioè?
Nei momenti in cui vi è forte pessimismo, l’avversione al rischio portata alle stelle, ha probabilmente portato già i prezzi verso i minimi, rendendo sempre meno probabile la possibilità di ulteriori perdite e quindi ci si avvicina al momento migliore per comprare.
Come afferma Howard Marks in IL cliclo economico e quello finanziario,” il momento migliore per comprare arriva di solito quando tutti sono convinti che non ci siano speranze”.
Nei momenti in cui tutto va bene, gli investitori sono portati a vedere il futuro rosa e fiori, il rischio viene quasi dimenticato e il profitto sembra proprio li vicino facilmente ottenibile, diventando così tolleranti al rischio proprio nel momento in cui bisognerebbe essere un po’ più cauti.
Quindi ai massimi il rischio viene praticamente dimenticato, perché l’ottimismo regna, ai minimi il pessimismo la fa da padrone, ergo l’avversione al rischio è fortissima e tende ad allontanare gli investitori proprio quando i guadagni ( portati da un successivo rimbalzo) potrebbero essere consistenti.
Fondamentalmente, uno degli scopi principali dell’alfabetizzazione finanziaria, è proprio quello di mettere in evidenza la psicologia degli individui e quindi la comprensione della gestione dei rischio.
Capire in che modo gli investitori pensano e gestiscono il rischio è un lavoro fondamentale.
In conclusione, la propensione al rischio degli investitori cambia in modo ciclico in relazione alle condizioni economiche. Durante le fasi di espansione, gli individui sono più inclini a rischiare, mentre in periodi di recessione e depressione tendono a ritirarsi verso scelte più conservative. Le persone sono più disposte ad investire quando dovrebbero essere più caute, mentre sono diffidenti nei momenti in cui dovrebbero essere più aggressive. In sostanza bisognerebbe sforzarsi di andare controcorrente per ottenere risultati migliori. Comprendere queste dinamiche può aiutare gli investitori a prendere decisioni più informate e strategiche nel loro approccio agli investimenti.
