Il Prezzo Utili

“Anche se a volte è facile dimenticarlo, i titoli non sono biglietti della lotteria: sono quote di proprietà di una società”. Peter Lynch.

In questo articolo si cercherà di rispondere ad una delle domande più frequente, ovvero:

Come si analizzano i titoli societari?

Uno dei metodi più comuni utilizzati per valutare le azioni è il c.d. P/E o Price/Earning ratio, ossia prezzo/utili per azione. Prima di approfondire, però, il concetto di P/E è bene spiegare cosa sono gli Utili.

Gli Utili rappresentano il risultato economico di un’azienda, definito come la differenza tra i ricavi totali e i costi sostenuti durante un determinato periodo. In sostanza,  indicano quanto denaro rimane all’azienda dopo aver coperto tutte le spese necessarie per le operazioni. Quindi l’Utile Netto non è altro che l’importo finale che rimane dopo aver dedotto tutte le spese, comprese le imposte e gli interessi e quindi rappresenta il profitto effettivo che può essere distribuito agli azionisti o reinvestito nell’azienda. Ora gli utili sono molto importanti perché rappresentano un indicatore cruciale della salute finanziaria di un’azienda. Infatti un utile positivo indica che l’azienda sta generando profitto, mentre un utile negativo (perdita) suggerisce che i costi superano i ricavi.

Sostanzialmente gli utili sono utilizzati per valutare la performance dell’azienda nel tempo e anche per calcolare il dividendo per gli azionisti.

Peter Lynch ci offre un altro modo alternativo (e forse anche meno noioso) di considerare gli utili ovvero : “se voi foste un titolo, i vostri utili e le vostre attività determinerebbero la misura in cui un investitore sarebbe disposto a pagarvi per avere una percentuale dei vostri rendimenti”.

In soldoni,  gli utili forniscono una misura chiave della redditività aziendale e sono fondamentali per analizzare la capacità di un’impresa di generare valore e generare crescita futura.

Key Points:

  1. Utile Lordo: È calcolato sottraendo il costo del venduto dai ricavi totali e rappresenta il profitto generato dalle vendite prima delle spese operative e delle tasse. Utile Lordo = Ricavi −Costo del Venduto
  2. Utile Operativo: Si ottiene sottraendo le spese operative dall’utile lordo. Questo indicatore misura la redditività dell’azienda dalle sue operazioni principali, escludendo costi non operativi. Utile Operativo = Utile Lordo − Spese Operative
  3. Utile Netto: È l’importo finale che rimane dopo aver dedotto tutte le spese, comprese le imposte e gli interessi. Rappresenta il profitto effettivo che può essere distribuito agli azionisti o reinvestito nell’azienda. Utile Netto = Ricavi − (Costi Totali)

Chiarito cosa sono gli utili, passiamo adesso a ragionare sul rapporto P/E. Essenzialmente questo rapporto è un indicatore numerico che spiega la relazione esistente tra prezzo delle azioni e gli utili societari. Investitori e analisti utilizzano il P/E per confrontare la valutazione delle azioni tra diverse aziende o settori. Un P/E più alto rispetto ai concorrenti può indicare che un’azienda è sopravvalutata, mentre un P/E inferiore potrebbe suggerire una sottovalutazione.

Praticamente questo rapporto viene utilizzato per capire se un titolo costa troppo, se costa poco o se è prezzato correttamente. Questo tipo di rapporto in caso di utili costanti, può essere visto anche come il numero di anni necessari all’investitore pe recuperare il capitale investito. Quindi ad esempio se acquistiamo i titoli di un’azienda che ha un P/E pari a 30, ossia il prezzo per azione è pari a 30 volte gli utili, ciò vuol dire che impiegheremo 30 anni affinché la società generi utili sufficienti per ripagarci del capitale iniziale investito.

Ma allora perché bisognerebbe investire in aziende con un P/E elevato? Perché investire nelle società tech quotate sul Nasdaq? Pensiamo ad esempio ad NVDIA che ha un P/E nel 2024 di 47.51 !!

Ciò avviene perché quanto più il P/E è alto, tanto maggiori sono le aspettative degli investitori sulla crescita della società. Infatti, un valore elevato di P/E indica che il mercato è disposto a pagare molto per avere il livello di utili al denominatore, in quanto crede nella capacità dell’azienda di incrementarli ulteriormente. 

Praticamente, gli utili societari cambiano nel tempo crescendo, quindi il fatto che vi siano società con un P/E pari a 47.5 (come NVIDIA) e altre che invece con uno pari a 4, significa semplicemente che gli investitori sono disposti a correre rischi in merito alla possibilità che gli utili della prima società crescano mentre sono più dubbiosi sulla seconda.

La formula per il calcolo del P/E è:

equation

ove

  • Prezzo dell’azione è il valore corrente di mercato di una singola azione della società.
  • Utile per azione (EPS) è l’utile netto della società diviso per il numero totale di azioni emesse.

Anche il mercato nel suo complesso ha un proprio rapporto P/E collettivo, e anche qui può aiutare a far capire agli investitori se sia surriscaldato, ossia sopravvalutato, o sottovalutato.

In conclusione il P/E è una statistica facile da calcolare, e offre una buona approssimazione delle grandezze di un azienda, ovvero la crescita e il rischio. E’ un metodo molto utilizzato per la sua caratteristica di collegare il prezzo agli utili correnti.

  1. fonte: http://www.marketscreener.com ↩︎

Lascia un commento