BATMMAAN

Con Broadcom che bussa alle porte del club delle tech company con capitalizzazione di almeno 1.000 miliardi di dollari, nasce l’acronimo BATMMAAN che sta ad indicare per l’appunto Broadcom, Apple, Tesla, Microsoft, Meta (Facebook), Amazon, Alphabet (Google) e Nvidia.

 Prima di Broadcom gli acronimi più comuni per descrivere le big tech americane includevano:

  • FANG: Creato nel 2013 da Bob Lang e lanciato da Jim Cramer su CNBC, questo acronimo si riferiva a Facebook, Amazon, Netflix e Google.
  • FAANG: Aggiornamento del precedente acronimo FANG nel 2017 con l’aggiunta di Apple. Questo termine è stato utilizzato per evidenziare le performance di queste aziende nel mercato azionario.
  • MAMAA: Un ulteriore aggiornamento che ha sostituito FANG con Meta (Facebook), Alphabet (Google), Microsoft, Amazon e Apple. Questo termine è stato suggerito da Jim Cramer per riflettere i cambiamenti nel panorama tecnologico.

Di cosa si occupa Broadcom ?

Broadcom Inc., proprio come NVIDIA, è specializzata nella progettazione, sviluppo e fornitura di una vasta gamma di semiconduttori e soluzioni software. Il settore dei semiconduttori genera la maggior parte del fatturato dell’azienda, rappresentando circa l’80% delle entrate.

Broadcom ha recentemente intrapreso un’importante iniziativa nel campo del quantum computing attraverso una partnership strategica con il California Institute of Technology (Caltech). Questa collaborazione mira a promuovere la ricerca e lo sviluppo in vari ambiti della scienza quantistica.  Tale partnership, nello specifico, prevede la creazione di un laboratorio dedicato alla ricerca quantistica presso Caltech, dove esperti di diverse discipline, tra cui quantum computing, quantum sensing e quantum engineering, lavoreranno insieme.

Quali potrebbero essere gli impatti principali della ricerca nel quantum computing?

 La ricerca nel campo del quantum computing potrebbe avere implicazioni significative in vari settori, come l’archiviazione dell’energia, la progettazione di farmaci e la sicurezza delle informazioni.

Ma torniamo agli acronimi…

Quello di inventare e battezzare trend e fenomeni di mercato, è un gioco che appassiona da sempre Wall Street. Pensiamo ad esempio al termine blue chip, che rappresentano le fiches più preziose a poker, con il quale vengono indicati i titoli più importanti del tabellone del NYSE, fino all’invenzione dei Fifty Nifty ai tempi del rally di Wall Street negli anni 60 e primi anni 70, ove l’azienda principale era IBM.

Un altro termine molto utilizzato è Magnificent Seven (Magnifiche Sette) che si riferisce a Apple, Microsoft, Meta, Amazon, Alphabet, Nvidia e Tesla. Questo termine è stato coniato da Michael Hartnett, analista di Bank of America, per descrivere l’influenza e la performance di queste aziende nel contesto dell’attuale crescita del mercato, specialmente in relazione all’adozione dell’intelligenza artificiale. La definizione si è evoluta dagli acronimi precedenti “FANG” e “FAANG”.

Secondo le stime di alcune banche d’affari le le Magnifiche 7 rappresentano quasi il 36% dell’indice di
riferimento S&P 500 e quasi il 23% dell’indice MSCI World. Si deve considerare che nel 2023, le Magnifiche Sette hanno contribuito a quasi due terzi del guadagno totale dell’indice S&P 500, che ha visto un aumento del 24%.

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